mercoledì 9 febbraio 2011

Le terme della ex DDR

1° tappa Vogtland (25-27 dic 08)
L’esplorazione delle terme della ex DDR è iniziata a Bad Elster, dove un fatiscente edificio che ha vissuto un passato glorioso ci ha dato il benvenuto proprio all’inizio del paese. Wilkommen!
Subito dopo il glorioso e decaduto palazzo ci sono le Albert Bad, le terme ristrutturatissime dall’altrettanto glorioso passato: Bad Elster era meta di pellegrinaggio termale per i capoccia della ex-DDR.
Abbiamo pernottato in una pensione che assomigliava terribilmente alla casa della Famiglia Addams, la cui proprietaria emanava simpatia e puzza di cavolo. Per onorare la festività natalizia, la sera siamo andati a teatro, di fronte alle terme, dove si esibiva un terzetto di vocaliste che cantavano a cappella e che avevano scelto per il loro gruppo l’insulso nome italianizzante (secondo loro) di Voc-a-bella…che avrebbe dovuto evocare qualcosa di ibrido fra voce bella e a cappella…probabilmente , ma il risultato è senza dubbio penoso. Di contro loro erano notevoli ed è stato un concerto-spettacolo molto piacevole.
L’indomani abbiamo visitato l’Albert Bad che è un bagno storico, in stile liberty, con interessanti scalinate e ambienti degni di una reggia. La parte delle piscine comprendeva una parte esterna, riscaldata e non (!) e vasche con idromassaggi molto grandi in cui sguazzare. La parte Sauna è molto minimale, con Saune moderne chiuse da vetrate da un lato. Con nostro grande dispiacere abbiamo appreso che l’Aufguss era automatico, niente sventolatore e sani riti manuali…
C’erano a disposizione tisane e 3 pozzetti esterni dove rinfrescarsi dopo le saune, in cui l’acqua sfiorava lo stato solido…nessuno di noi ci si è avventurato.
Visti gli orari da ospizio dei ristoranti tedeschi, abbiamo cenato con biscotti di natale e Linzertorte…che come ripiego ha la sua dignità!
Dopo avere esplorato boschi e boscaglie varie, siamo partiti all’esplorazione della vicina Repubblica Ceca, in particolare la cittadina termale di Franzenzbad, ristrutturata di fresco anch’essa e completamente pitturata di giallo paglierino, tanto per sottolineare il solito passato glorioso.
Le terme erano per la maggior parte chiuse, per motivi ignoti…e le uniche aperte erano affollate da una quantità di bambini urlanti troppo superiore alla mia sopportazione, e di chiunque non abbia problemi di udito seri.
Tornati in Germania, rifocillati di benzina a giusto prezzo, siamo passato all’esplorazione dell’Aquadon di Bad Brambach. La parte delle piscine è bella e grande e ci siamo fatti un bel po’ di foto subbaqque, mentre la parte sauna, con sauna gaerten, aveva una ruheraum (stanza per rilassarsi) bellissima, circolare, con caminetto acceso nel mezzo e panca circolare ergonomica tutt’intorno in cui rilassarsi con un sottofondo di musiche natalizie classiche, ben suonate e servite con un impianto buono…che goduria!

2° tappa Erzgebirge (28 dic 2008)
Dopo avere salutato la simpatica e fragorosa signora di Bad Elster ci siamo diretti verso nord est, passando per il paese dall’improbabile nome di Morgenroethe-Rautenkranz (trad.: rosso dell’alba-corona di fiori di Rauten), che ha dato i natali al 1° cosmonauta tedesco, vanto della DDR (chi ha visto “Goodbye Lenin” forse si ricorda della sua apparizione nel fantastico telegiornale autoprodotto). Per onorarlo abbiamo mangiato un bockwurst (salsiccia bollita) al baracchino lungo la strada del suo paese natale e abbiamo proseguito verso le prossime terme: le Badegaerten a Eibenstock. Le Badengaerten sono il risultato di un mucchio di soldi da spendere uniti a poco buon gusto e vogliono essere un viaggio nel mondo delle saune in tutto il mondo. Interessante l’ala giapponese con tanto di simil-onsen, vasche in cui lavarsi prima di accedere all’onsen, sauna d’argilla e belle zone relax. La parte russa con le banje era esagerata: belle saune in legno costruite a torrette (non meno di 4 torrette di legno) ma nelle quali il classico rituale con il Venik (mazzetto di betulla con cui amano frustarsi in sauna russi e finlandesi) era da pagare a parte…e venivano offerti a chi aderiva al rituale un colbacco e salsicce alla brace cotte dal bagnino dopo la sauna! Se il rituale con il Venik era di tipo finlandese seguivano aringhe alla brace invece che salsicce. Vicino alla parte russa erano sistemate delle botti in cui fare il bagno nella birra (ovviamente da pagare extra), in cui ci si doveva mettere un cappello tirolese, e possibilmente cantare motivetti bavaresi dondolando. Ho evitato di visitare la parte italiana per paura di incontrare un bagnino nudo che mi suonava “O sole mio” col mandolino …lì dentro sarebbe stato plausibile! La parte orientale dell’hammam era carina, meno carine erano le signore che l’affollavano e che mi hanno abbaiato contro quando mi sono avvicinata al loro sapone: era anche quello da pagare extra e lo difendevano ferocemente!! Quasi impaurita me ne sono scappata e penso che non ci tornerò mai più!
3° tappa Dresda
Dresda è una città incredibilmente bella e, il 29 dicembre, anche incredibilmente fredda! L’ospitalità di Steffen (un amico dell’Hospitality club) è stata grande e ci ha dato buoni consigli per la visita alla Svizzera sassone.
4° Tappa Svizzera Sassone (die Saechsische Schweiz) 30 dic 08
La Svizzera sassone è un angolo di Germania in cui la natura ha creato paesaggi da favola, con strane montagne nude che spuntano da folti boschi, come giganti nudi su un grande tappeto verde. Su queste rocce nude amano arrampicarsi abili freeklimber…ma non ne abbiamo avvistato nemmeno uno! (Saesische Kletterregeln)
Dopo la passeggiata al freddo e al gelo, le Toskana Therme di Bad Schandau ci stavano come il cacio sui maccheroni. A parte questa germanica ostinazione di dare nomi simil-italiani, le Toskana therme non erano niente di particolare, con la solita zona piscine calde si univa una parte sauna affollata e con poche saune…
5° Tappa Radebeul (31 dic 08-01 gen 09)
Radebeul ha dato i natali a Karl May, una specie di Salgari tedesco che ha scritto un visibilio di libri di avventure per ragazzi descrivendo i luoghi più remoti del mondo e ambientandoci fantastiche avventure, in particolare in nord America. Quando si è scoperto che aveva inventato tutto e non aveva mai messo piede fuori dalla Germania, è stato denunciato…d-e-n-u-n-c-i-a-t-o! ma come?! Io sono esterrefatta, ma in fondo lo scrittore ha raccontato bugie, e quindi va punito! Mi fanno una tenerezza incredibile queste vicende.
Abbiamo inoltre visitato il Museo dell’Igiene di Dresda, un singolare museo che è nato all’inizio del secolo a scopo didattico-preventivo, in cui venivano date al popolo nozioni di fisiologia e di igiene, nel senso di prevenzione delle malattie (perlopiù malattie batteriche, che imperversavano nell’800).
A Radebeul abbiamo passato l’ultimo dell’anno, mangiando Wiener e Canederli, pasteggiando con un potentissimo sonnifero di nome “Cappuccetto Rosso”.
6° Tappa Mecklenburg
La strada verso nord è bianca e ghiacciata il 1° gennaio e il paesaggio assomiglia a quello delle favole, o perlomeno a come me lo immagino io nelle favole. La meta del viaggio di oggi è Templin, dove sono le Natur Therme. Le terme sono notevoli, con una bella zona piscine, con tanto di grotta calda in cui rotolarsi, e una parte sauna con piscina calda e fredda comunicanti con l’esterno, 2 idromassaggi, 2 saune esterne con aufguss regolari, saune interne, bagno di vapore e uno strano marchingegno per il bagno di fieno. Ci siamo rimessi al mondo, dopo il lungo viaggio, e siamo andati a dormire da uno strano individuo che ci ha affittato un appartamento ancora non ultimato.
La stanza più calda dell’appartamento-cantiere era il bagno, enorme, dotato di bidet(!) e completamente lastricato di marmo riscaldato(!). Abbiamo trascorso la serata in bagno, che abbiamo deciso potesse fungere anche da sala da pranzo.
7° Tappa penisola di Usedom (Zinnowitz - Greifswald)
Finalmente il 2 gennaio abbiamo raggiunto il mar Baltico e nonostante il freddo commovente ci siamo fatti una passeggiata sulla spiaggia di Zinnowitz. Il mar Baltico ha un colore strano, a volte è verdone, rossiccio, marroncino…non si sa decidere. Comunque si vede che è un mare con un certo carattere. Passeggiando per la spiaggia sferzata da un vento gelido, c’erano gli spazzini che ripulivano la spiaggia dai raudi di capodanno e facevano brillare quelli inesplosi, c’era gente a passeggio con cani e bambini e gente che correva nuda. Come gente che correva nuda?! Allo stupore momentaneo è seguita una rapida indagine per capire da dove provenissero gli svergognati e abbiamo scovato le terme con saune subito dietro le sterpaglie dietro le dune della spiaggia. Ci siamo quindi diretti spediti alle Bernstein Therme di Zinnowitz. Le terme hanno un gusto retrò, a metà fra lo stile socialista e lo stile da nave da crociera e la parte sauna ha il soffitto altissimo ed una scala a chiocciola che porta alle zone relax. La cosa più bella è l’uscita verso la spiaggia, percui dopo la sauna ci siamo diretti decisi verso il mar baltico. L’incertezza ci ha pervasi quando abbiamo infilato i piedi nell’acqua, che stava pensando sicuramente di diventare solida a breve. Poichè la profondità dell’acqua rimane intorno ai 20 cm per Km dalla riva, nonostante le nostre corsette siamo giusto riusciti a schizzarci con acqua gelida, o a rotolarci nella sabbia bagnata (che scena pietosa!) ma ci siamo comunque sentiti fieri dell’impresa!
8° Tappa isola di Ruegen (Sassnitz - Neddesitz)
Il nostro girovagare per le coste del baltico ci ha portato a visitare le belle scogliere di Ruegen, i boschi del Koenigstuel e una colonia costruita dalla follia nazista per ospitare il popolo per le ferie estive (Kraft durch freude) lunga ben 4 Km completamente abbandonata, come una spettrale fortezza protesa verso il mare.
Dopo le fatiche del girovagare, scorgiamo dei cartelli indicanti le Jasmund Therme a Neddesitz che sono come un canto delle sirene. Li seguiamo e ci conducono nel nulla dell’est, fra strade sterrate, borghi di 3 case e campi coltivati in cui scorrazzano lepri e volpi. Seguiamo ostinati le nostre sirene e alla fine veniamo premiati. Offerta Speciale: ingresso a 6 Euro, arriviamo! Le Jasmund sono belle come una giovane campagnola, semplici ma ricche! Facciamo un Aufguss nella sauna di legno all’esterno e siamo in 4, una coppia indigena e noi due, con una giovane e robusta bagnina che sapeva il fatto suo, che hanno chiacchierato per tutto il tempo della festa di Capodanno. Siamo usciti provati dal suo Aufguss e abbiamo goduto intensamente del trattamento. La regola vuole che più soffri in sauna, più godi dopo la doccia fredda…e noi abbiamo sofferto molto!
9°tappa (Fishland)
Essendo al nord abbiamo deciso che dovevamo mangiare pesce e quale posto migliore del Fishland? In effetti siamo riusciti a trovare una pescheria in una bella casetta con il tetto ricoperto di muschio che ci ha venduto ottimi panini con pesce affumicato e zuppa di pesce. Passeggiando lungo la spiaggia abbiamo anche trovato Sanddorn (Olivello spinoso) e finalmente ho capito che razza di pianta è alla base del mio bagnoschiuma preferito. Dopo le passeggiate ci siamo diretti verso le Bodden Therme di Ribnitz-Damgarten. Le terme assomigliavano nella struttura e nello stile alle Jasmund therme, quindi promettevano bene. La parte sauna era dotata di belle saune di legno nel giardino e una bella piscina semi calda esterna. Abbiamo fatto l’Aufguss in una sauna con camino, e quando siamo usciti nevicava. Uscire dalla sauna e sentire i fiocchi di neve sulla pelle è una sensazione bellissima, come anche la nuotata successiva nell’acqua tiepida, galleggiando con lo sguardo rivolto al cielo nero da cui cadevano fitti fiocchi di neve…
Abbiamo dormito a Rostock da una signora ultraottantenne che ci ha affittato una stanza in una casa bellissima.I due anziani proprietari fumavano come turchi e la casa purtroppo puzzava, ma la signora era fantastica e molto materna.
10° Tappa (Heiligendamm, Kuehlungsborn e Wismar)
Heiligendamm e Kuehlungsborn sono due note località balneari tedesche, la prima ha parcheggi carissimi e il mare era ghiacciato sulla spiaggia, e la seconda ha ospitato il G8 ed era impossibile fermarsi in quanto tutto era privato a uso e consumo degli ospiti di hotel di lusso, anzi, lussissimo. Questo non me le ha rese simpaticissime e abbiamo proseguito verso Wismar, dove c’è il Wonnemar. La parte delle piscine era grande e piena di vasche, scivoli e giochetti vari. La parte sauna aveva un giardino con le saune esterne in casette dipinte in colori vivaci e un laghetto. Una delle casette ospitava un caminetto e sdraio per rilassarsi ed era piacevolissimo starsene a leggere dopo l’Aufguss… Una delle saune, Panorama Sauna aveva una bella vetrata che dava verso la città, da cui spiccava il Duomo di Wismar…niente male!
11° tappa Amburgo
Con l’Epifania, che tutte le feste si porta via, abbiamo concluso il nostro viaggio termal-godereccio, in cui abbiamo Ultima tappa del viaggio ad Amburgo, da Gesa e Thorsten. Rientro da Lubecca con la fedele Ryanair.

sabato 8 dicembre 2007

Bressanone, Merano - L'Aufguss Südtirolese/AltoAtesino

Dopo anni di Aufguss teutonici, per approfondire le nostre conoscenze, ci siamo recati in quella terra di mezzo che é l'Alto Adige, o Südtirol che dir si voglia.

L'Aufguss Südtirolese/AltoAtesino si differenzia dall'Aufguss tedesco giá per il nome: essendo lí tutto meticolosamente bilingue, scopro che in italiano l'Aufguss si traduce "Gettata di Vapore" ... sicuramente poco affascinante, cosí decido che per me sará sempre e solo Aufguss ... sicuramente piú onomatopeico ed esotico!

Gli avventori dell'Aufguss fanno la fila davanti alla Sauna dove avverrà il rito e non si capisce bene se si può anche entrare prima, oppure se bisogna aspettare che cadano i canapi. Essendo nuovi non prendiamo iniziative ed aspettiamo.

Alcuni signori grassi e fieri indossano cappelli di feltro piuttosto vistosi e variopinti, che mi fanno venire in mente il rituale russo delle Banja, dove le signore indossano i cappelloni da strega per proteggere i capelli dal calore (o comunque per tradizione...) e trovo curioso di trovare tale tradizione anche qui in AltoAdige/Südtirol.

Al momento dell'ingresso scatta la corsa al posto, di solito quelli bassi sono i piú gettonati, in quanto vi si sopporta meglio il calore, ma non mancano gli appassionati delle emozioni forti, e in breve tempo la sauna si riempie.

Noto con grande gioia che le regole fondamentali sono seguite: asciugamani sotto tutto il corpo, piedi compresi, ciabatte parcheggiate fuori, costumi appesi al chiodo.
A differenza delle saune tedesche, peró, gli italici hanno il viziaccio di fissare le grazie delle signore in sauna, e questo può essere molto irritante, ma esiste per fortuna anche il giorno per sole donne, come anche in quasi tutte le saune tedesche, quindi alla malaparata c'é il rimedio anche per questo!

L'Aufguss Südtirolese/AltoAtesino é molto strong e porta allo stremo i partecipanti, che ad un certo punto iniziano ad applaudire per far capire allo Sventolatore che è arrivata l'ora di basta...miele per l'ego da Sventolatore!

domenica 7 ottobre 2007

Köln - Aufguss fantasiosi

Avendo ora chiarito cosa sia un Aufguss, ora ci addentriamo in argomenti avanzati ...o in aberrazioni , dipende dalla sensibilità del lettore.

Ci trovavamo in compagnia del mio italianissimo ed iperattivo fratello in vacanza in quel di Colonia, ed eravamo molto felici di poterlo rendere partecipe ai nostri rituali di benessere! Il suddetto fratello non si è scomposto minimamente di fronte alla nudità obbligatoria, in quanto ha uno scarso senso della vergogna che lo porta addirittura ad aprire al postino senza veli...(nota: il postino ha smesso di suonare il campanello di casa sua).

Arrivati nella parte sauna delle Claudius Therme abbiamo subito consultato il piano degli Aufguss e ci è parso subito interessante l'Aufguss nella Banja esterna. Le Banja sono le saune russe in cui è d'uso frustarsi con mazzetti di Betulla durante la permanenza in sauna, come d'altra parte fanno anche i finlandesi, però non immaginavo che lo spettacolo sarebbe stato così entusiasmante.

Ci siamo disposti sulle gradinate della sauna ed abbiamo aspettato...Io mi sono messa proprio accanto al braciere, sul quale stava un grosso pentolone con acqua e mazzi di Betulla in ammollo.
I puristi usano solo mazzi di betulla fresca e possibilmente raccolta personalmente (come mi ha spiegato una vikinga nella Kotiharjunsauna di Helsinki), ma essendo decisamente fuori stagione ci siamo dovuti accontentare di mazzetti secchi e fatti rinvenire....pazienza.

Lo sventolatore ad un certo punto ha dichiarato pronti i mazzetti, piuttosto grossi a dire il vero, e li ha tirati fuori dall'acqua grondanti. Attimo di suspance, poi chiede a me e ad altri prossimi avventori di piegarci porgendogli la schiena e inizia a picchiarci energicamente con i mazzi di betulla usando tutta la sua forza! Le sferzate sono notevoli, ma la fiducia nella professionalità dello sventolare non lascia spazio a dubbi, così soffro in silenzio, mentre tutti gli altri se la ridono alla grande, illusi! a breve toccherà a voi!

Lo spettacolo è notevole, qualcuno spaventato rifiuta il trattamento, ma quasi tutti si fanno picchiare fiduciosi! L'Aufguss si compone di ben 3 atti, e nelle due pause si esce tutti e ci si rinfresca passeggiando all'aria aperta immersi nelle proprie nuvolette e sotto getti di acqua gelata.

L'atmosfera durante l'Aufgussè euforica, e tutti godono sadici delle sferzate altrui lanciando finti lamenti compassionevoli e risatine isteriche.

Lo sventolatore al termine dell'Aufguss è stremato, ma soddisfatto del proprio lavoro, e noi siamo tutti felici, con le nostre schiene rosse!

Al termine ci dedichiamo alla rinfrescata generale e il mio fratello appare molto divertito dall'evento, la fortuna del principiante...

lunedì 25 dicembre 2006

La sauna in Italia

Vivendo in Italia ed essendo grandi appassionati di saune, pare ovvio che ci siamo cimentati alla ricerca di una sauna dapprima uguale, poi simile, poi almeno vagamente somigliante a quelle da noi frequentate in Germania.
L’impresa si è rivelata disperata!

Se da una parte è difficile trovare una struttura adeguatamente attrezzata, dall’altra è praticamente impossibile trovare avventori che abbiano una vaga idea di come si utilizzino tali attrezzature!

Il dramma è che nemmeno chi li gestisce ne ha una vaga idea, e questo non aiuta!
La sauna da noi frequentata abitualmente farebbe ridere, per non piangere, la maggior parte dei tedeschi saunisti, praticamente mortale per un finlandese debole di cuore.
Quando si parla di saune in Italia si scatenano subito fantasie sessuali di ogni genere.

Ora, io sarei curiosa di veder tali ridacchianti sognatori cimentarsi in una performance mozzafiato della durata ovviamente non inferiore ai trenta minuti, a 98°C e oltre su delle panche di legno con effluvi bolliti di eucalipto che saturano l’ambiente e i polmoni!
Però questi sembrano essere dettagli per tali Rocco Siffredi…mah!

Ci sono pochi posti che hanno meritato un nostro giudizio accettabile, uno di questi è il l'area benessere di una famosa piscina a Firenze. Nonostante il nome altisonante (Thermarium), si tratta di un’area benessere con servizi base che possiamo ritrovare in Germania in qualsiasi piscina comunale, ma guai a dirglielo!

L’accesso è rigorosamente differenziato per sessi, e lo posso anche capire in un Paese dove è diffusa la radiografia en passant di qualsiasi animale di sesso femminile (vestito!) da parte degli allupati animali maschili.
Nonostante la presenza esclusivamente femminile all’interno dell’area, ci si doveva comunque agghindare con un paio di mutandine di carta che ridicolizzavano oltremodo i nostri culoni!

Lo scopo di tale oggetto mi è subito sfuggito e nemmeno l’ho afferrato in seguito, a tutte appariva però chiaro che si dovesse indossare. Mah!

L’ambiente era carino e rilassante, con due saune a diversa temperatura, un bagno turco molto curato, un grande idromassaggio, docce cromatiche e normali, vasca di acqua fredda e area relax con coperte e giornali freschi del giorno, ma tutti con lo stesso orientamento politico...compiacente con i più fortunati economicamente.

Purtroppo, nonostante il rigore e l’ordine tanto care alle riviste e i quotidiani presenti, nell’ ambiente regnava un’anarchia borghese sprezzante di tutte le buone regole delle tanto osannate saune social democratiche tedesche!
Ho provato sofferenza di fronte ad alcuni comportamenti sacrileghi perpetrati con non chalance dalle avventrici.

La doccia iniziale prima di utilizzare le aree comuni, per esempio è un optional…tanto ci si laverà dopo!
Dopo avere sudato copiosamente ci si butta nella vasca fredda comune, disperdendo sudori e schifezze varie nell’acqua senza ricambio, orrore!

Le più trasgressive passano direttamente dalla sauna all’idromassaggio caldo, ed oltre ad insozzarlo con i frutti del loro corpo, non capisco come facciano a non svenire!
La risposta traspare però dalle loro espressioni, decorate da colaticci di mascara, che non sprigionano nulla di salutare!

L’odio mi scatta quando vedo gente entrare in sauna con le ciabatte e ciabattare allegramente sulle panche che dovrebbero essere sacre e tenute pulitissime!
Tenere un comportamento corretto non è facile in mezzo ad un branco di anarchiche borghesi che pensano di essere nel giusto…mi sento un Don Quichotte che già sa di aver perso la battaglia in partenza! Ma non cedo!

Mi arrivano consigli inopportuni da tutti i lati, “…guarda che puoi entrare in sauna con le ciabatte, che il pavimento brucia…” e trovare gentili risposte non è facile! “…grazie cara, ma sto frequentando l’esclusivissima scuola per fachiri e in realtà sono qui per allenarmi…” e via discorrendo...

L'unica boccata d'aria fresca sul lato saunistico in Italia l'abbiamo respirata in AltoAdige/Südtirol, ma lí era facile vista la componente austriaca nella società.

Con nostro grande sollievo, al nostro arrivo nelle terme Südtirolesi/Altoatesine, abbiamo trovato un cartello giá sulla cassa in cui si avvertiva a chiare lettere che il reparto saune era accessibile solo senza il costume.

Ovviamente non esiste nulla di simile in Germania o Austria, in quanto il solo pensiero di stare con un pezzo plastica addosso a 100 gradi sarebbe considerato eresia!

Sul sito delle terme di Bressanone c'é addirittura la spiegazione del perché non sia sano usare costumi in sauna...eppure anche l'eventualitá di prendersi eczemi o altre schifezze è nulla confronto alla necessitá di coprire le proprie uniche e preziosissime nudità... beata ingenuità!

martedì 30 maggio 2006

Helsinki - Kotiharjunsauna

Avendo realizzato che le saune e le terme ci piacevano parecchio, abbiamo deciso che non potevamo esimerci dall'andare a trovare i Maestri, coloro che la Sauna l'hanno inventata, coloro che gli hanno dato un nome e che la difendono con un'apposita Società per la tutela della Sauna: i Finlandesi.

In Finlandia la Sauna è come la pasta in Italia, o le patate in Germania, non si mette mai in discussione, si consuma con precisi rituali, fa benissimo alla salute e nessun Finlandese ne potrebbe fare a meno per nessun motivo!

Purtroppo i tempi moderni e la ricchezza procapite possono nuocere parecchio a questi antichi rituali e a decretare la fine delle saune a legna pubbliche ci si sono messe anche le norme di sicurezza, che hanno fatto preferire per gli ambienti domestici le saune elettriche. Poichè praticamente tutti i finlandesi hanno una sauna in casa, o perlomeno ce l'hanno nel condominio, la sauna pubblica sta perdendo di importanza e ne esistono pochissime a Helsinki di cui solo una alimentata a legna, tenuta in vita solo grazie a finanziamenti pubblici.

La sauna pubblica di cui sto parlando è la Kotiharjunsauna, un posto autentico, reso ancora più autentico dal fatto di essere nel cuore del quartiere degli ubriaconi di Helsinki, dove da ogni bar, verso sera, occhieggiano scritte inneggianti a Happy Hours già dalle 15!
Ovviamente è un'istituzione ed i veri intenditori considerano Sauna solo quella alimentata a legna e vedono come fumo negli occhi le saune elettriche!

La Sauna Kotiharjunsauna, a vedersi da fuori non è certo delle più attraenti, e per tutta consolazione degli esteti, dentro non migliora di certo.

Nel minuscolo ingresso inflazionato di casse di bibite piene di bottiglie vuote, dietro uno striminzito bancone ci stanno due soggetti che paiono usciti da un film di Aki Kaurismäki, che pare ami molto questa sauna e pure il quartiere.

Con poche parole in un inglese impeccabile ci porgono un asciugamano e ci dividono per sessi. Salgo le strette scale ingombre di scatole varie e ornate da un logoro tappeto un tempo rosso e arrivo al piano superiore.

La struttura comprende il piano terra e il primo piano di un palazzo che era pensato per ospitare appartamenti popolari per i dipendenti delle ferrovie finlandesi e la sauna al suo interno era destinata ai condomini, e non pensata come una struttura pubblica, quindi i vari ambienti sono arrabattati alla bell'e meglio.

Velocemente mi spoglio nello spogliatoio-salotto, rinchiudo le mie cose nell'armadietto di legno e mi affaccio nell'anticamera della sauna. La stanza delle docce è spoglia e grigia, con i tubi arrugginiti in vista e catini di legno in cui sono immersi i mazzi di betulla. Le poche signore presenti, tre al massimo, chiacchierano animatamente e gesticolando tutte contemporaneamente, facendomi sorridere. Penso a quanto mi divertano gli stereotipi infranti: sono in Finlandia, in una delle saune più famose della città insieme a locali, e tutto quello che vedo non rientra per niente nell'immaginario che mi ero fatta; eppure c'é ancora chi generalizza sui popoli, incredibile!

Una signora è sdraiata su di uno spoglio lettino, che mi ricorda il lettino per le autopsie su cui ho dato l'esame di anatomia, senza scolo per il sangue però, e senza smettere un secondo di ragionare si fa lavare da una flemmatica signora che annuisce in continuazione. A fatica chiedo lo stesso trattamento e vengo rassicurata con lo sguardo...fra poco toccherà a me.

Nel frattempo mi procuro un mazzo di betulla ed entro nella Sauna.
La sauna è uno stanzone con le pareti annerite dal fumo in cui troneggia una stufa gigantesca. Non c'é traccia delle panche di legno o di quelle graziose immagini di saune finlandesi delle pubblicità...nulla di tutto ciò!
Mi ritrovo quasi al buio, seduta su gradoni di cemento o roba simile con attorno navigate indigene che si frustano violentemente. Ogni tanto, quasi stizzite, si alzano a turno e girano un pomello della stufa, che provoca la fuoriuscita di acqua sul fuoco e vampate di vapore bollente. Osservo e ripeto i gesti, frustandomi a mia volta col mazzo di betulla. I rametti di betulla di cui è composto il mazzo sono molto flessibili e non fanno male nemmeno se sbattuti violentemente, anzi, provocano un piacevole pizzicorino e infondono all'aria e alla pelle un odore buonissimo.

Dopo la doccia e un pò di riposo tocca a me di farmi lavare.
La signora mi fa sdraiare nuda come un verme sul tavolaccio e con una calma infinita inizia a lavarmi. Con la spugna mi massaggia e mi lava e con la canna mi sciacqua, molto efficiente e premurosa allo stesso tempo. E' raro che da adulti si venga lavati da altri, e la sensazione mi fa riprovare sensazioni infantili, nascoste da 30 anni nel mio cervello. Alla fine del trattamento mi sento pulita e felice, con endorfine circolanti e stereotipi infranti...anche questa giornata non è andata sprecata...

giovedì 31 maggio 2001

L’Aufguss

Il momento più atteso di ogni sauna tedesca è sicuramente l’Aufguss.
Il protagonista dell’Aufguss, il gran sacerdote che celebra il suo rito è lo Sventolatore o Bademeister come dicono i locali.

Lo Sventolatore è l’unica figura a cui è permesso indossare un qualcosa che copra le sue nudità nella sauna textilfrei, forse perché i movimenti oscillatori che deve fare durante il suo lavoro lo renderebbero un po’ troppo divertente e non si riuscirebbe a trovare la concentrazione che l’evento richiede.
L’Aufguss si celebra in tutte le saune a intervalli regolari, è buona regola quando si arriva in sauna guardare il piano degli Aufguss per essere sicuri di riuscire a parteciparvi.

All’orario prestabilito ci si reca alla sauna dove il rito avrà luogo, in genere si riconosce dall’abnorme numero di ciabatte parcheggiate davanti alla porta, ed in genere si combatte per riuscire a trovare un posticino nell’affolata stanzetta, in cui ognuno difende i sui venti cm quadrati a suon di occhiatacce.
Ecco, la ricerca del posto per un Aufguss e forse il momento di maggior ostilità a cui lasciano andare i tedeschi, normalmente gentilissimi in sauna.

Arriva lo Sventolatore, che può essere anche una donna, e come prima cosa fa uscire un po’ di calore, sapendo che poi la temperatura si innalzerà a livelli sovra umani.
Occupare i piani alti durante un Aufguss è una prova di coraggio che dovrebbe rendere automatico l’ingresso a tutte le principali logge massoniche per diritto.
Lo Sventolatore entra, chiude la porta e a quel punto nessuno può più entrare e possibilmente uscire.

Sono mal tollerati tentativi di fuga, anche se in preda a malore.
Lo Sventolatore si presenta, sempre, come se potesse servire sapere il suo nome per denunciarlo per lesioni aggravate.

Presenta poi il suo progetto, che tipo di essenza verserà sul braciere, se farà una pausa e se ci darà qualche regalino durante il rito.
Versa la pozione sul braciere e la temperatura si innalza rapidamente.
Dimena il suo asciugamano con gesti precisi e studiati e folate di aria bollita investono i nostri corpi come schiaffoni da fantasmi.
Il sudore scorre copioso.

Arriva la pausa e se siamo fortunati lo Sventolatore ci offre frutta, piccoli ghiaccioli, succo di limone da bere o quant’altro la fantasia degli sventolatori riesca a partorire.

Ultimamente si armano di spruzzino con acqua fresca ed essenze e ci spruzzano uno ad uno, prima di riprendere la sventolata finale.
Alla fine dell’Aufguss scatta l’applauso a cui segue il fuggi fuggi generale, poiché la temperatura e l’umidità hanno raggiunto livelli astronomici e ci si dirige con falsa calma verso la frescura tanto agognata.
Questo nel caso migliore.

Purtroppo anche nelle saune il progresso può mostrarci il suo lato peggiore, per cui gli Sventolatori possono venire sostituiti da banali timer che ad un orario prestabilito versano acqua con essenze sul braciere, ed hanno comunque il coraggio di chiamarsi Aufguss.

Per fortuna però la tradizione resiste nella maggior parte dei casi e a volte ci si può anche ritrovare in mezzo a qualche rito spontaneo di qualche simpatico signore tedesco doc che si improvvisa Sventolatore e inscena un Aufguss non autorizzato.
Questi Aufguss sono i migliori ma anche quelli più duri.

In genere il signore è molto convinto di avere l’arte dello sventolamento infusa e ci propina la sua essenza portata da casa in dosi massicce dal braciere.
Leggende metropolitane da sauna narrano di terribili incidenti conseguiti ad errati dosaggi di essenze sul braciere: si dice che, essendo l’essenza in parte costituita da alcool, se se ne mette troppa dal braciere si possa alzare una palla infuocata che inizia a vagare per tutta la sauna ustionando i presenti.

Essendo i frequentatori tutti a conoscenza di tale leggenda, in genere si crea un certo silenzio nel momento in cui lo Sventolatore casareccio versa la sua mistura sul braciere.

Se fila tutto liscio e si propaga la giusta folata di essenze lo Sventolatore inizia il suo show slogandosi le scapole pur di sventolare con tutta la forza possibile i ridacchianti avventori presenti.

Alla fine dell’Aufguss in genere parte un fragoroso applauso, tipo quello agli atterraggi dell’Alitalia, e tutti si affrettano con calma verso le docce, se ci arrivano…

Saune textilfrei tedesche

Una caratteristica comune a tutte le saune tedesche è la sensazione di religiosità che si respira entrandovi. Sono tutti seri e rilassati, cordialissimi e lenti nei movimenti.

In un Paese il cui popolo non brilla per comunicatività ed espressioni di spontaneità, le saune sono porto franco.

La gente ti sorride anche se sei un estraneo, ti dà consigli e attacca discorso con molta più facilità che altrove.
L’aspetto più bello di tutto ciò è che siamo tutti nudi, tutti come mamma ci ha fatti, ognuno con i suoi pregi e difetti, in entrambi i casi portati con fierezza, bellissimo.

In un’Italia bigotta e maschilista (in pratica, non in teoria), dove ci si fissa insistentemente e l'aspetto estetico è tutto, questa naturalezza fa sempre un po’ effetto.
In Germania si evitano gli sguardi diretti e si fa attenzione a non essere invadenti.
In fondo c’è poco da deridere il prossimo se siamo a nostra volta nudi come bruchi!
Non esiste il punto di osservazione privilegiato, in cui si può commentare senza esporsi.

Il risultato di tutto ciò è un luogo che ha del sacro, dove vige l’educazione e il rispetto, e tutti sono concentrati su loro stessi.
In una sauna tedesca ci sono poche regole, ma guai a non rispettarle! Innanzitutto ci si lava, guai a portare sudore da casa, è ammesso solo quello prodotto in loco.
Poi ci si fa il bagno ai piedi, caldo, in appositi bidet da piedi, guai ad entrare in sauna coi piedi freddi.
Poi si entra in sauna, dopo averla scelta fra diverse gradazioni e aromi.
Le saune sono una specie di aula magna con il braciere al posto del professore, che infonde calore (e che calore!) e aromi di cui si nutrono tutti i presenti.

I più eroici si avventurano ai piani più alti, dove la temperatura raggiunge livelli infernali e subito posizionano l'asciugamano sotto tutto il corpo, piedi compresi, per evitare di imbrattare l’ambiente di tutti con il proprio, inopportuno sudore.
Kein Schweiss auf Holz!
In ogni sauna tedesca, generalmente intarsiata in una sezione di tronco d‘albero che fa molto natur-style, si trova questa frase esclamativa. A vederla così è veramente poco intuitiva, ma poi pare ovvia! Sbrodola il tuo sudore sul tuo asciugamano e rispetta la panca di tutti! Giusto! Per carità
Le postazioni alte sono il preludio dell’inferno dantesco, a rovescio peró, i gironi più alti raccolgono le sofferenze maggiori.

Il personaggio tipo che affolla questi spalti è un ciccione che se ne può tranquillamente fregare di essere nudo, visto che l’abbondanza della sua pancia copre abbondantemente le sue vergogne.
Con movimenti da ballerina di danza classica raggiunge la sua postazione con la padronanza del movimento dell’asciugamano sotto il piede, gira la clessidra e non la guarda mai più.

Il tempo passa e lui resiste, scendere ai piani inferiori sarebbe un’ammissione di debolezza che non si perdonerebbe mai, sbuffa, si gratta per sudare di più e man mano che il tempo passa diventa tutto rosso e lo sguardo gli si appanna.
Ad un passo dal collasso, scende barcollando verso l’uscita, sbuffando come una vaporiera e aspergendo tutti i sottoposti a spruzzate di sudore prodotto in quantità abbondante durante la seduta infernale.

Dopo essere usciti dalla sauna, dopo un tempo individualmente lungo, con i luccichini preludio di un imminente svenimento davanti agli occhi e con l’unico desiderio di andare a rinfrescarsi nel più breve tempo possibile, ecco due rigide regole fare il loro ingresso: muoversi molto lentamente, possibilmente da gara con un bradipo, e dirigersi come prima cosa verso le docce: non vorrai mica sporcare col tuo sudore la vasca fredda (che è di tutti!).

A questo punto ognuno ha il suo personale rituale, chi passeggia in giardino avvolto nella nuvoletta di vapore che produce lui stesso col calore del corpo, chi si diletta con doccie cromoterapiche in cui a un getto di acqua gelata si aggiungono bagliori colorati e canti di uccellini, chi preferisce una secchiata gelida a scroscio e non ci si pensa piú!

Il momento più bello, ma anche quello che richiede la maggiore dose di coraggio, è l’immersione nella vasca fredda.
Appena si infila il primo piede nella vasca, viene voglia di ritrarlo e rifilare dritti come fusi a 100°C.
Un pelo più fredda e sarebbe solida.

Se si riesce a immaginare che il corpo in cui ci troviamo in quel momento non è il nostro e quindi che non possiamo morire immergendoci nel mar artico, proveremo una delle sensazioni più belle che si possono provare: il cuore ha un tuffo e una sferzata di adrenalina o comunque altre simpatiche sostanze endogene, producono un notevole effetto shock ! ma fa bene, quindi niente paura! Una serie di pizzicorini di tutti i tipi sconquassa il nostro corpo e quando se ne esce, con una buona dose di orgoglio addosso, ci si va a sdraiare e ci si sente in paradiso.

E qui arriva l’ultima fondamentale regola della sauna, ci si impacchetta ben bene nell’accappatoio stando bene attenti ad avere i piedi coperti da un asciugamano.
Il calore preso in sauna e reso all'acqua gelida va riequilibrato, quindi ci si deve coprire per benino. Il massimo godimento lo procurano un bel paio di calzettoni di lana, possibilmente fatti a mano e con filati naturali (guai le fibre sintetiche!).