giovedì 31 maggio 2001

Saune textilfrei tedesche

Una caratteristica comune a tutte le saune tedesche è la sensazione di religiosità che si respira entrandovi. Sono tutti seri e rilassati, cordialissimi e lenti nei movimenti.

In un Paese il cui popolo non brilla per comunicatività ed espressioni di spontaneità, le saune sono porto franco.

La gente ti sorride anche se sei un estraneo, ti dà consigli e attacca discorso con molta più facilità che altrove.
L’aspetto più bello di tutto ciò è che siamo tutti nudi, tutti come mamma ci ha fatti, ognuno con i suoi pregi e difetti, in entrambi i casi portati con fierezza, bellissimo.

In un’Italia bigotta e maschilista (in pratica, non in teoria), dove ci si fissa insistentemente e l'aspetto estetico è tutto, questa naturalezza fa sempre un po’ effetto.
In Germania si evitano gli sguardi diretti e si fa attenzione a non essere invadenti.
In fondo c’è poco da deridere il prossimo se siamo a nostra volta nudi come bruchi!
Non esiste il punto di osservazione privilegiato, in cui si può commentare senza esporsi.

Il risultato di tutto ciò è un luogo che ha del sacro, dove vige l’educazione e il rispetto, e tutti sono concentrati su loro stessi.
In una sauna tedesca ci sono poche regole, ma guai a non rispettarle! Innanzitutto ci si lava, guai a portare sudore da casa, è ammesso solo quello prodotto in loco.
Poi ci si fa il bagno ai piedi, caldo, in appositi bidet da piedi, guai ad entrare in sauna coi piedi freddi.
Poi si entra in sauna, dopo averla scelta fra diverse gradazioni e aromi.
Le saune sono una specie di aula magna con il braciere al posto del professore, che infonde calore (e che calore!) e aromi di cui si nutrono tutti i presenti.

I più eroici si avventurano ai piani più alti, dove la temperatura raggiunge livelli infernali e subito posizionano l'asciugamano sotto tutto il corpo, piedi compresi, per evitare di imbrattare l’ambiente di tutti con il proprio, inopportuno sudore.
Kein Schweiss auf Holz!
In ogni sauna tedesca, generalmente intarsiata in una sezione di tronco d‘albero che fa molto natur-style, si trova questa frase esclamativa. A vederla così è veramente poco intuitiva, ma poi pare ovvia! Sbrodola il tuo sudore sul tuo asciugamano e rispetta la panca di tutti! Giusto! Per carità
Le postazioni alte sono il preludio dell’inferno dantesco, a rovescio peró, i gironi più alti raccolgono le sofferenze maggiori.

Il personaggio tipo che affolla questi spalti è un ciccione che se ne può tranquillamente fregare di essere nudo, visto che l’abbondanza della sua pancia copre abbondantemente le sue vergogne.
Con movimenti da ballerina di danza classica raggiunge la sua postazione con la padronanza del movimento dell’asciugamano sotto il piede, gira la clessidra e non la guarda mai più.

Il tempo passa e lui resiste, scendere ai piani inferiori sarebbe un’ammissione di debolezza che non si perdonerebbe mai, sbuffa, si gratta per sudare di più e man mano che il tempo passa diventa tutto rosso e lo sguardo gli si appanna.
Ad un passo dal collasso, scende barcollando verso l’uscita, sbuffando come una vaporiera e aspergendo tutti i sottoposti a spruzzate di sudore prodotto in quantità abbondante durante la seduta infernale.

Dopo essere usciti dalla sauna, dopo un tempo individualmente lungo, con i luccichini preludio di un imminente svenimento davanti agli occhi e con l’unico desiderio di andare a rinfrescarsi nel più breve tempo possibile, ecco due rigide regole fare il loro ingresso: muoversi molto lentamente, possibilmente da gara con un bradipo, e dirigersi come prima cosa verso le docce: non vorrai mica sporcare col tuo sudore la vasca fredda (che è di tutti!).

A questo punto ognuno ha il suo personale rituale, chi passeggia in giardino avvolto nella nuvoletta di vapore che produce lui stesso col calore del corpo, chi si diletta con doccie cromoterapiche in cui a un getto di acqua gelata si aggiungono bagliori colorati e canti di uccellini, chi preferisce una secchiata gelida a scroscio e non ci si pensa piú!

Il momento più bello, ma anche quello che richiede la maggiore dose di coraggio, è l’immersione nella vasca fredda.
Appena si infila il primo piede nella vasca, viene voglia di ritrarlo e rifilare dritti come fusi a 100°C.
Un pelo più fredda e sarebbe solida.

Se si riesce a immaginare che il corpo in cui ci troviamo in quel momento non è il nostro e quindi che non possiamo morire immergendoci nel mar artico, proveremo una delle sensazioni più belle che si possono provare: il cuore ha un tuffo e una sferzata di adrenalina o comunque altre simpatiche sostanze endogene, producono un notevole effetto shock ! ma fa bene, quindi niente paura! Una serie di pizzicorini di tutti i tipi sconquassa il nostro corpo e quando se ne esce, con una buona dose di orgoglio addosso, ci si va a sdraiare e ci si sente in paradiso.

E qui arriva l’ultima fondamentale regola della sauna, ci si impacchetta ben bene nell’accappatoio stando bene attenti ad avere i piedi coperti da un asciugamano.
Il calore preso in sauna e reso all'acqua gelida va riequilibrato, quindi ci si deve coprire per benino. Il massimo godimento lo procurano un bel paio di calzettoni di lana, possibilmente fatti a mano e con filati naturali (guai le fibre sintetiche!).

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